
Chi siamo
Siamo quelli che non hanno mai smesso di guardare la Tunisia con occhi spalancati, come se fosse sempre la prima volta. Quelli che si sono persi tra le vie polverose di un souk e hanno trovato più risposte in un bicchiere di tè alla menta che in anni di teorie occidentali. Quelli che la Tunisia non la raccontano per turismo, ma per sopravvivenza.
Lost in Tunisia non è un’agenzia, non è un portale di viaggi, e nemmeno un esperimento sociologico travestito da blog. È un viaggio personale diventato collettivo, un taccuino di strada nato da vent’anni di vita reale tra Tunisi, Sfax, Gabès, e ogni angolo dimenticato che non finisce mai su una cartolina. È la somma di tutto ciò che la Tunisia ti dà e ti toglie, con la stessa leggerezza con cui il vento del deserto cancella le orme sulla sabbia. Qui non troverai la Tunisia dei resort, delle guide illustrate e dei cliché da copertina. Troverai invece la Tunisia dei volti, delle contraddizioni, dei caffè affollati di uomini che discutono del nulla con la gravità di un consiglio di guerra, delle donne forti e ironiche che mandano avanti il Paese mentre gli uomini parlano, dei bambini che giocano con una ruota come fosse una PlayStation, e degli anziani che ancora credono che Allah e il destino si siedano allo stesso tavolo a fumare.
Noi scriviamo, fotografiamo, ascoltiamo. A volte giudichiamo, spesso ci sbagliamo, ma non smettiamo mai di osservare. Non abbiamo mappe, solo direzioni sbagliate che ci portano sempre da qualche parte. Lost in Tunisia nasce da questo: dalla perdita come forma di conoscenza, dallo smarrimento come bussola. Il progetto è stato concepito sulle rive di Kelibia, in una notte d’estate, tra il rumore del mare e la luce stanca di un laptop. È cresciuto come crescono le cose vere: senza budget, senza strategia, ma con ostinazione e manie. È il frutto di un amore incondizionato per un Paese che non si lascia mai capire del tutto — e forse è proprio questo il suo fascino.
Siamo fotografi, scrittori, curiosi, migranti dell’anima. O forse solo testimoni di un tempo che cambia, di un popolo che lotta, ride, inventa, si arrabbia e poi riparte da zero. Raccontiamo ciò che vediamo senza filtri né pretese di verità: perché la verità, in Tunisia come altrove, ha sempre più facce di quante se ne possano sopportare.
Lost in Tunisia è anche un archivio di storie minori, di persone incontrate per caso, di momenti che nessuno ha mai pensato di fotografare. È la memoria di un Paese che non esiste mai uguale a se stesso, dove ogni giorno può essere una rivoluzione o un tè condiviso in silenzio. Se ti sei mai sentito straniero in patria o a casa in un Paese straniero, allora forse anche tu sei un po’ “Lost in Tunisia”.
Benvenuto tra noi.
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