
Marhaba!
Marḥaba.
Una parola semplice, detta milioni di volte ogni giorno in Tunisia. Ma qui, le parole hanno un peso diverso. Non sono formule di cortesia: sono piccoli riti di sopravvivenza. “Marḥba” significa “entra pure”, ma anche “ti vedo”, “sei il benvenuto nel mio caos”. È l’invito a sederti, bere un tè, e accettare che le cose non andranno mai come previsto — ma andranno, in qualche modo.
Questo sito nasce proprio da quel tipo di accoglienza: imperfetta, rumorosa, autentica. Lost in Tunisia non è un progetto costruito a tavolino, ma una storia vissuta. È il tentativo di mettere in ordine le emozioni e i ricordi di un Paese che non si lascia ordinare, di dare voce a luoghi, persone e situazioni che spesso restano ai margini delle narrazioni ufficiali.
Qui troverai la Tunisia com’è davvero: contraddittoria, imprevedibile, viva. La Tunisia dei mercati all’alba e dei caffè pieni di fumo, dei tramonti che sembrano sempre promettere qualcosa, dei silenzi carichi di significato e delle risate improvvise che ti salvano la giornata.
“Marḥba” è anche un augurio: che tu possa perderti, e ritrovarti. Che tu possa leggere queste pagine e sentire il rumore del mare di Kelibia, il vento di Sfax, il profumo del pane di Medina, o la sabbia che scricchiola sotto i piedi a Douz. Non serve capire tutto: basta lasciarsi andare.
In fondo, Lost in Tunisia non è un invito a partire. È un invito a restare. A restare curiosi, disposti a cambiare idea, pronti a riconoscere la bellezza dove nessuno la guarda più.
Marḥba, dunque.
Non importa da dove arrivi, né cosa cerchi. Qui si viene per caso, si resta per amore, e ci si perde per scelta.
