Perché la Tunisia è la scelta numero uno per i viaggi nel 2026
- Max RAMPONI

- 25 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 ott

È il tempo della Tunisia. Quel tempo in cui un viaggio smette di essere fuga e diventa possibilità. Per il 2026, non scegliere solo una destinazione: scegli un atto, una curva inattesa, un respiro un po’ più profondo. E la Tunisia lo sa — e lo lascia vedere. Il paese sembra aver voltato pagina: il turismo non è più solo “spiaggia e resort”, ma trama di storie, cultura, deserto, coste, città. Per chi ha voglia di qualcosa in più — un’esperienza che sappia di polvere antica, di mare che lambisce mondi, di visite che restano dentro — la Tunisia è pronta a mostrarsi.
Registra una crescita potente, un rimbalzo visibile: già nella prima metà del 2025 i flussi turistici segnano +18% rispetto all’anno precedente. Le entrate superano i livelli pre-pandemici, i conti tornano, e le infrastrutture si rafforzano: migliorate linee aeree, catene alberghiere internazionali, promozione globale. È diventata parte della classifica “Best in Travel 2026” di Lonely Planet: una conferma che il mondo la sta guardando, e che ora il viaggio può venir fatto con un tempo d’anticipo, prima della folla.
Economicamente è un affare: costa meno e dà più. Quando il budget stringe, la voglia di “essere da qualche parte” non deve essere penalizzata. La Tunisia lo offre senza sconti sulla qualità. Lo spazio, la luce, l’aria che cambia. Mare che rinfresca, dune che sfregano l’anima. Le rovine romane che sussurrano di imperi, le medine che trattengono secoli, l’entroterra che invita al silenzio. Il quadro è ricco: un paese che sa offrire autenticità. Le spiagge pulsano, certo — ma è dovunque, anche lontano dal rumore standard, che succede la vera scoperta.
Viaggiare in Tunisia nel 2026 significa entrare in una scena che sta scrivendo il suo capitolo successivo. Non arrivare adesso come spettatore: vieni come testimone. Come osservatore. Come qualcuno che vuole lasciare traccia, non solo passare. Le coste del Mediterraneo sembrano già note, ma il sud, le oasi, il deserto offrono un’altra misura: durata, lentezza, spazio. Le città come Tunisi, i suoi mercati, le botteghe artigiane: raccontano che il viaggio intelligente sceglie l’intimità, non la vetrina.
E sì: ci sono cautela e scelte su cui riflettere. Non tutti gli angoli sono uguali, e la Tunisia ha tratto beneficio anche dal mutare dell’approccio turistico: oggi più attento alla sostenibilità, all’esperienza profonda. Viaggiare bene significa muoversi fuori stagione, scegliere strutture che rispettino il territorio, e soprattutto lasciare un ricordo che si porti via più delle fotografie.
Per il 2026, la Tunisia non è la scelta banale: è la scommessa. La scommessa di andare dove tutti diranno “ci sarei voluto andare” dopo che qualcuno ci è già stato. È la terra in cui il mare ti accoglie e il deserto sussurra, in cui la storia ti tocca e l’attimo si apre. Sceglierla ora significa arrivarci un passo prima che il mondo la scelga.
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✍️ Testo di Max Ramponi
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