🏺 QUANDO LA TUNISIA ERA ROMANA – Introduzione alla serie
- Max RAMPONI

- 26 ott
- Tempo di lettura: 2 min

L’articolo sui tre colossei mi ha dato l’idea di scrivere una sorta di collana dedicata alla Roma in Tunisia. Non una guida turistica né un elenco di pietre, ma un viaggio nella memoria di un Paese che fu parte viva dell’Impero e che ancora oggi, sotto la sabbia, conserva il battito di quella civiltà. In tanti anni di Tunisia ho visitato e rivisitato i siti archeologici che puntellano il Paese da nord a sud, da Thugga a Sbeitla, passando per El Jem, Bulla Regia, Thuburbo Majus, Cartagine e Zama. Tutti, senza tralasciarne alcuno.
Ogni volta che varcavo quei cancelli, mi prendeva la stessa vertigine: chiudevo gli occhi e cercavo di immaginare com’era allora. Vedevo le vie affollate di mercanti, le tuniche bianche impolverate, il vociare dei bambini, il ferro dei legionari che risuonava sulle pietre, il frinire del caldo che si mescolava al profumo del pane, dell’olio e della sabbia bagnata. Sentivo il vento del Maghreb farsi eco dei tamburi lontani dei teatri, lo scalpitare dei cavalli, le grida delle folle nei colossei, la risata dei patrizi, il respiro degli schiavi. Tutto sembrava ancora lì, sospeso tra la memoria e l’immaginazione.
Non c’è nulla di più emozionante che camminare tra le colonne di Dougga al tramonto, quando la luce arancione si piega sui capitelli e sembra che il tempo, per un attimo, smetta di scorrere. Ogni pietra, in Tunisia, è un frammento di Roma rimasto incastrato nel cuore dell’Africa. Ma non c’è bisogno di essere archeologi per comprenderlo: basta fermarsi, ascoltare e lasciarsi attraversare dal vento che passa tra le rovine.
Questa serie di articoli dal titolo QUANDO LA TUNISIA ERA ROMANA, nasce proprio da lì, da quell’emozione silenziosa che solo chi ha camminato a lungo su questa terra può comprendere. Voglio che chi legge possa chiudere gli occhi e vedere ciò che vedo io: la Tunisia vera, quella che vive oltre le spiagge, oltre i resort e i villaggi turistici, quella fatta di pietra, di tempo e di anima. Voglio riportare alla luce la Tunisia romana non come un capitolo di storia, ma come una parte ancora viva di questo Paese, dimenticata solo da chi non la guarda. Perché la Tunisia non è solo mare: è un museo a cielo aperto, un’arca di pietra che resiste al deserto, un luogo dove Roma non è mai davvero andata via.
✅ VERIFICATO FAKE FREE – Fronte Aperto
✍️ Testo e analisi di Max Ramponi
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