✈️ L’ESTENSIONE DELL’AEROPORTO DI TUNISI-CARTHAGE – TRA AMBIZIONE E MEMORIA
- Max RAMPONI

- 26 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 27 ott

L’aeroporto di Tunisi-Carthage non è semplicemente un punto di arrivo o di partenza: è un confine sospeso tra due mondi, quello che la Tunisia è e quello che sogna di diventare. Ogni giorno, le sue piste accolgono l’eco di centinaia di decolli, ma anche il peso di un’infrastruttura che comincia a stare stretta a un Paese in piena trasformazione. Da mesi si parla di una grande estensione: un nuovo terminal, una nuova pista, un nuovo respiro per la capitale. Il progetto prevede un terminal di circa ottantamila metri quadrati, capace di accogliere fino a otto milioni di passeggeri all’anno. Numeri che sanno di ambizione, ma anche di necessità: nel 2024 i passeggeri hanno già superato la soglia dei sette milioni, e il vecchio aeroporto non riesce più a reggere il ritmo.Da anni si rincorrono piani, bozze e dossier, ma questa volta l’intenzione appare concreta: l’obiettivo è portare Tunisi nel futuro, collegandola non solo all’Europa, ma anche a una rete di scali africani in crescita.
L’ampliamento comprenderà nuove vie di rullaggio, aree di parcheggio, una revisione della logistica aeroportuale e, soprattutto, il tanto atteso collegamento ferroviario con il centro città e con l’aeroporto di Enfidha. È un segnale di apertura, di continuità, ma anche una scommessa sul tempo.Perché ogni aeroporto, in fondo, è un autoritratto del Paese che lo ospita: e Tunisi-Carthage racconta ancora l’ansia e la speranza di una nazione giovane, che porta il nome di un’antica potenza e la memoria di un impero. Da una parte l’urgenza del progresso, dall’altra la geografia di una capitale già congestionata, il rischio di un’espansione che divori lo spazio urbano, la sfida ambientale di un’infrastruttura che cresce in mezzo alla città. Ogni nuova pista significa rumore, traffico, consumo di suolo.
Ma ogni scelta, in Tunisia, è un equilibrio tra eredità e futuro: e l’aeroporto, più di ogni altro luogo, incarna questa tensione.C’è una bellezza strana nel pensare che, a pochi chilometri dalle rovine di Cartagine, si prepari un nuovo decollo. È come se la storia del Paese tornasse ciclicamente al suo punto di partenza: Roma costruiva per dominare, la Tunisia di oggi costruisce per restare nel mondo. Le gru, i caschi gialli, i nastri trasportatori non sono più simboli di conquista, ma di sopravvivenza. Costruire un terminal è come scolpire una pietra nel vento: richiede visione, pazienza e coraggio. Il futuro dell’aeroporto di Tunisi-Carthage non sarà solo un fatto di cemento o di numeri.
Sarà un atto d’identità, un modo per dire che la Tunisia non vuole più essere solo un ponte tra le sponde del Mediterraneo, ma un punto d’arrivo, un cuore che batte nel mezzo del mondo.
📍 Fonti:
Agenzia Nova – “Presto un nuovo terminal all’aeroporto Tunisi-Carthage” (2025)
ASF Consulting – “Project: Extension of Tunis-Carthage International Airport”
African Manager – “Tunisia Budget 2025 mentions construction of new airport in Greater Tunis”
Global Highways – “Revamped International Airport Tunisia”
NewsAero – “Tunis-Carthage Airport sets new record with 7 million passengers in 2024”
✍️ Testo di Max Ramponi
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